Ciò che nelle comuni abitazioni private appare normale, tranquillo e privo di criticità risulta essere complicato e spigoloso all’interno di un condominio. Questo risulta evidente, come per qualsiasi tipo di intervento comune, per la sostituzione della caldaia centralizzata del condominio. Un problema complesso per la natura dell’edificio, per il numero delle parti coinvolte e, ancora, per una normativa spesso difficile da dirimere. Motivo per cui è fondamentale fare chiarezza, senza cadere nei cavilli burocratici.
Quando si parla di riscaldamento centralizzato si fa riferimento a un impianto nel quale la caldaia è la parte più importante. Questa si occupa della produzione dell’acqua calda che poi viene distribuita, attraverso apposite colonne portanti, nei singoli appartamenti permettendo l’avviamento dei radiatori. Gli impianti centralizzati all’interno di un condominio hanno il vantaggio di dividere (e ammortizzare) i costi di manutenzione, così come di pagare solamente per l’energia effettivamente consumata, in quanto dal 2017 vi è l’obbligo di avere un sistema di termoregolazione e contabilizzazione.
Ma cosa fare quando la caldaia è vecchia o guasta e bisogna cambiarla con una più efficiente e di ultima generazione?
Tra normativa e burocrazia
Cambiare la caldaia centralizzata del condominio è, innanzitutto, un’opportunità. Quanto più volte detto per le abitazioni private vale, ovviamente, anche per gli edifici plurifunzionali. Un’opportunità che si concretizza, innanzitutto, per una maggiore efficienza e, parallelamente, per una riduzione degli sprechi (e dei relativi costi in bolletta) e delle emissioni inquinanti. Ma come bisogna procedere? Chi paga le spese per cambiare la caldaia centralizzata del condominio? A chi bisogna rivolgersi?
È innanzitutto fondamentale sapere che per cambiare le caldaie centralizzate nei condomini bisogna adempiere diversi obblighi burocratici. I principali sono:
- Dichiarazione di conformità degli impianti;
- Omologazione dell’impianto dell’INAIL;
- SCIA Antincendio;
- Progettazione e posizionamento della canna fumaria;
- Verifica riduzione dell’inquinamento acustico;
- Autorizzazioni da parte del Comune;
- Rispetto degli obblighi relativi alla riqualificazione energetica;
L’aspetto burocratico e normativo, poi, non si esaurisce alla sola sostituzione della caldaia centralizzata in un condominio, ma anche alla manutenzione ordinaria e ai controlli di efficienza previsti dalla legge.
L’aspetto economico
Per cambiare la caldaia centralizzata del condominio è poi decisivo affrontare l’aspetto economico, quello più delicato di tutti. Partiamo dall’aspetto delle autorizzazioni. Per cambiare la caldaia all’interno di un condominio è necessario che vi sia l’autorizzazione da parte dell’assemblea condominiale, che si configura come la maggioranza dei presenti e la metà dei millesimi.
Una volta ottenuta l’autorizzazione la ripartizione della spesa avviene secondo i millesimi di proprietà, tenendo conto che, salvo indicazioni particolari del regolamento condominiale, anche quei condomini che hanno effettuato un distacco dall’impianto centralizzato. La giurisprudenza, infatti, stabilisce che il distacco dall’impianto centralizzato è sì un diritto dei condomini, ma che questi non possono sottrarsi alle spese per contribuire alla conservazione dell’impianto di riscaldamento.
È possibile valutare anche la sussistenza delle condizioni per richiedere e ottenere le agevolazioni fiscali, prestando sempre la massima attenzione al rispetto dei requisiti e delle procedure previste dalla legge.
Data la materia molto delicata e articolata si rivela ancora più decisivo il ruolo svolto dal centro assistenza al quale ci si rivolge. Una realtà che non ha il mero compito di redigere un preventivo da sottoporre alla discussione dell’assemblea condominiale, ma di fare un’analisi approfondita delle condizioni dell’edificio, proporre la soluzione più vantaggiosa (non solo come costi dell’impianto, ma soprattutto come benefici finali e duraturi) e occuparsi di tutto l’aspetto tecnico e burocratico, assicurando a ciascun condomino un miglioramento della qualità della propria vita.
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Grazie Anna! 🙂