Uno dei componenti essenziali per il funzionamento dei climatizzatori dell’aria è il gas refrigerante posto al suo interno. Come per molti altri dispositivi l’evoluzione tecnologica ha permesso di sviluppare nuove tipologie di gas da utilizzare nei climatizzatori, meno inquinanti e più efficienti.
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Il funzionamento dei climatizzatori a gas
Come molte altre apparecchiature a gas anche i condizionatori utilizzano dei particolari gas fluorurati che permettono di raffreddare l’aria che percepiamo quando accendiamo questo dispositivo. Ma qual è il processo che porta a produrre aria fresca? Sinteticamente possiamo dire che il funzionamento dei climatizzatori a gas è ciclico e inizia con il compressore che comprime il gas all’interno del condensatore. Questo lavoro rende il gas una sostanza liquida che passa, attraverso un circuito, nell’evaporatore nel quale si espande e diventa nuovamente gas. A questo punto il gas toglie calore dall’ambiente e restituisce aria fredda che viene distribuita tramite l’attività delle ventole. Il ciclo del gas però non è finito, in quanto ritorna nel condensatore e trasferisce all’esterno, tramite condensa, il calore assorbito.
Gas R410A e R32
Spesso si parla indistintamente di gas per i climatizzatori, ma la realtà è che i gas non sono tutti uguali e molto è cambiato nel corso del tempo. Il cambiamento è stato dettato innanzitutto da ragioni ecologiche, ma anche da quelle di efficienza. La normativa F-Gas oggi vigente mette al bando i gas più inquinanti e pericolosi e indica nei prossimi anni l’introduzione di gas più virtuosi. Ma come si stabilisce l’efficienza e la capacità inquinante di un gas refrigerante? Esistono tre diversi parametri:
- Ozone Depletion Potential (ODP) – che indica quanto il gas può incidere sul degrado dello strato di ozono;
- Global Warming Potential (GWP) – che indica il potenziale di riscaldamento globale che, in caso di fuoriuscita, quel gas provoca;
- Total Equivalent Warming Impact (TEWI) – è un valore che indica l’impatto totale di quel gas sul riscaldamento globale. È un valore che tiene conto dell’impatto indiretto (consumo energetico) che diretto (eventuale perdita di gas) di quell’impianto.
Nel recente passato il gas maggiormente utilizzato è stato l’R410A, ma la normativa, nazionale ed europea, è quella di abbandonare l’R410A e passare all’R32. Il motivo? Tanto per comprendere l’ordine nel quale ci muoviamo è sufficiente dire che l’R32 è un gas a ODP 0, così come ha un GWP di 675, mentre l’R410A ne ha uno di 2088. Se a tutto questo si aggiunge come la normativa prevede che entro il 2025 i gas refrigeranti utilizzati nei climatizzatori non devono avere un GWP superiore a 750 è evidente come l’R32 sia nettamente migliore e corrispondente a questi requisiti.
I vantaggi del gas R32
L’R32, il cui nome chimico è difluorometano, ha diversi vantaggi, non solo quelli ecologici di cui abbiamo già accennato. Innanzitutto abbiamo una maggiore sicurezza, in quanto parliamo di un gas a bassa infiammabilità e che quindi non risulta pericoloso all’interno delle abitazioni. Inoltre non è da sottovalutare anche la convenienza economica. Il gas R32, infatti, è di circa il 10% più efficiente dei gas impiegati in precedenza, anche perché a parità di quantità è maggiore la capacità refrigerante. Ci sono anche vantaggi di natura tecnica. L’R32 è un gas puro e non una miscela, questo significa che in caso di riparazione del climatizzatore, attività che deve essere sempre obbligatoriamente eseguita da tecnici abilitati e in possesso dei requisiti di legge, la ricarica risulta molto più rapida e semplice.
L’innovazione al servizio della sicurezza
L’impiego del gas R32 non è l’ultima parola, tanto che molte aziende stanno sviluppando soluzioni ancora migliori. L’attenzione per la tutela dell’ambiente e l’efficienza energetica sono i binari sui quali si sta procedendo, per poter contare su climatizzatori sempre più performanti e affidabili.
Quanto detto è l’occasione per prendere seriamente in considerazione la sostituzione del proprio climatizzatore con uno più efficiente. Alcuni impianti, soprattutto quelli che utilizzano gas più datati rispetto all’R410A, non sono a norma e per legge non possono nemmeno essere azionati. Complici anche gli incentivi fiscali disponibili, la sostituzione del climatizzatore con uno più efficiente, sicuro ed ecologico, è un passo che oggi risulta più conveniente rispetto al passato.