Abbiamo più volte nei mesi scorsi posto l’attenzione sulla fine delle detrazioni fiscali per la sostituzione della caldaia a condensazione e le relative conseguenze sul mercato. Quella che ieri sembrava una prospettiva lontana è oggi drammaticamente vicina. Questi sono gli ultimi mesi cui usufruire delle agevolazioni per sostituire la caldaia con una ad alta efficienza. Poi da gennaio 2025 dovremo dirgli definitivamente addio. E chi non avrà colto questa occasione rischia di mangiarsi le mani.
Cosa troverai in questo articolo:
Cosa cambia dal 2025
A marzo è stata approvata la nota (e discussa) direttiva dell’Unione Europea sulle cosiddette Case Green. Una direttiva che tra le altre cose prevede l’abolizione degli incentivi statali per l’acquisto e l’installazione delle caldaie alimentate con gas fluorurati e combustibili fossili. Dal 1 gennaio del nuovo anno, quindi, caldaie a condensazione e pompe di calore che utilizzano fluorurati f-gas non potranno più essere oggetto di incentivo.
Cosa possiamo fare in questi ultimi mesi
Cogliere l’occasione è l’unica scelta possibile per ottenere un vantaggio economico importante donando alla propria casa un comfort climatico notevole e un risparmio sulle bollette non indifferente. Mancano pochi mesi al nuovo anno, quali sono le opportunità ancora disponibili?
- Ecobonus 50%
- Ecobonus 65%
- Superbonus 70%
L’Ecobonus del 50% fa riferimento alla sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con caldaie a condensazione (di, almeno, classe energetica A) nelle singole unità immobiliari. L’Ecobonus del 65%, invece, è previsto a chi oltre alla sostituzione dell’impianto di climatizzazione invernale con una caldaia a condensazione di classe energetica (almeno) A prevede anche l’abbinamento di un sistema di termoregolazione evoluta (classi V, VI e VIII).
Discorso più complesso per il Superbonus del 70% che dal prossimo anno diventerà del 65%. In questo caso l’agevolazione riguarda l’installazione delle caldaie a condensazione (di classe energetica almeno A), le pompe di calore, i sistemi ibridi, i collettori solari per la produzione di acqua cala e gli impianti di microgenerazione. Per poter beneficiare di quest’agevolazione è necessario che l’intervento agevolato determini un aumento di due classi di efficienza energetica o quella massima conseguibile.
Come per tutti gli Ecobonus anche in questo caso valgono le regole per cui bisogna essere proprietari dell’immobile (o avere su di esso un diritto reale), effettuare i pagamenti mediante bonifico bancario parlante (e recante l’indicazione dell’agevolazione di cui si usufruisce) e presentare la pratica ENEA. Questa deve essere inviata per via telematica entro 90 giorni dalla fine dei lavori per avere la relativa detrazione fiscale.
Tra presente e futuro
Questo il quadro attuale. Per il futuro ci sono diverse previsioni ma finché diventano ufficiali non serve anticiparle. Di certo c’è che questo è davvero l’ultima opportunità certa da cogliere nell’incertezza del futuro. Un futuro che dovrà per forza di cose essere più sostenibile, green ed efficiente, ma che non è ancora chiaro come il suo perseguimento sarà economicamente e fiscalmente supportato.
Noi di Altieriservice continuiamo il nostro impegno di assistenza e guida sull’efficienza energetica individuando le soluzioni più efficienti per ogni singola realtà e proponendo quelle realmente più convenienti ed efficaci.