Torniamo a parlare delle pompe di calore (PDC), questa volta approfondendo l’aspetto economico, andando a individuare le agevolazioni fiscali disponibili per la loro installazione. In precedenza abbiamo visto cosa sono le pompe di calore, come funzionano, quante tipologie esistono e in quali condizioni lavorano meglio; è tempo di capire cosa fare per risparmiare sui costi d’acquisto e dell’installazione.
Trattandosi di dispositivi ad alta efficienza, l’installazione delle pompe di calore è oggetto di diverse agevolazioni fiscali. È quindi importante non solo capire quali sono, ma anche le condizioni e i requisiti necessari per potervi accedere andando quindi a valutare l’opportunità più conveniente.
Dalla teoria alla pratica
Sono fondamentalmente tre le agevolazioni fiscali che consentono di risparmiare sull’installazione di una pompa di calore, ovvero:
- Superbonus del 110%;
- Ecobonus del 65%;
- Conto Termico.
Ognuna, come si può immaginare, presenta caratteristiche, limiti, requisiti e condizioni che è fondamentale valutare in sede di acquisto di una nuova pompa di calore per capire qual è la scelta più conveniente e vantaggiosa. È bene ribadire come ogni agevolazione sia appetibile e offra importanti incentivi, ma come il vero e proprio risparmio e la reale convenienza si possa valutare solamente caso per caso. Questo per almeno due motivi: il primo è che non sempre l’agevolazione fiscale maggiore è la più conveniente, in quanto per potervi accedere può richiedere di sostenere altri lavori che possono far lievitare il prezzo e quindi richiedere un investimento superiore. Allo stesso tempo questa condizione può però essere ribaltata e considerata a proprio favore, sfruttando gli obblighi dell’incentivo fiscale sia per installare una pompa di calore, ma anche per ammodernare ulteriormente la propria abitazione. L’investimento è sì maggiore, ma è anche maggiore la detrazione di cui si può beneficiare.
Non esiste, quindi, un’agevolazione fiscale migliore dell’altra, ma ognuna va valutata, analizzata e confrontata con le altre per individuare la strada migliore da percorrere. Con l’obiettivo da raggiungere che non è solo quello del risparmio economico, ma soprattutto del miglioramento dell’efficienza energetica.
Il Superbonus del 110%
Una delle caratteristiche principali del Superbonus del 110% è quella ormai nota di essere diviso in lavori trainanti e lavori trainati. L’installazione di un impianto di climatizzazione invernale a pompa di calore è uno di quelli considerato trainante e che permette quindi di usufruire direttamente dell’agevolazione (sia come detrazione che nella formula della cessione del credito o dello sconto in fattura). L’acquisto e l’installazione delle pompe di calore rientra nel Superbonus del 110% solamente se il lavoro viene eseguito su delle parti comuni degli edifici o su unità unifamiliari presenti all’interno di edifici plurifamiliari, purché indipendenti e dotate di accessi autonomi all’esterno. Per usufruire dell’Ecobonus del 110% i limiti di spesa sono di 20000€ per i lavori sulle parti comuni degli edifici, per ognuna di esse, per un massimo di 8. Per i lavori sulle unità unifamiliari, invece, il tetto di spesa è di 15000€, sempre da moltiplicare per massimo 8 unità unifamiliari.
L’Ecobonus del 65%
Passiamo ora a conoscere le condizioni dell’Ecobonus del 65%. Questa agevolazione fiscale si applica per la sostituzione (integrale o parziale) di un impianto di climatizzazione invernale con uno a pompa di calore. Allo stesso tempo questa detrazione riguarda anche la sostituzione degli scaldacqua tradizionali con quelli a pompa di calore per la produzione di acqua calda sanitaria. L’Ecobonus del 65% è rivolto a tutti i contribuenti che, avendo un diritto sull’immobile in oggetto, eseguono lavori di riqualificazione energetica. La detrazione si configura sia come detrazione diretta che, per i lavori eseguiti nel 2020 e nel 2021, anche nella formula dello sconto in fattura o della cessione del credito. Tutti i lavori devono riguardare edifici già esistenti e per la sostituzione di impianti, non per una prima installazione. Questo beneficio fiscale consiste in una detrazione del 65% dall’IRPEF (o dall’IRES) delle spese totali sostenute per un tetto massimo di 30000€ per ogni unità immobiliare. L’agevolazione fiscale riguarda sia l’acquisto del nuovo impianto che lo smontaggio e lo smaltimento dell’impianto esistente, la fornitura e la posa in opera di tutte le apparecchiature necessarie, le prestazioni professionali e gli eventuali interventi necessari sulla rete di accumulo.
La data del 6 ottobre 2020
A fare la differenza per quel che riguarda l’applicazione dell’Ecobonus del 65% è la data del 6 ottobre 2020, da considerare come spartiacque. Per i lavori di sostituzione degli impianti con quelli a pompa di calore eseguiti prima di quella data, infatti, il coefficiente di prestazione (COP/GUE) e l’indice di efficienza energetica (EER) è quello indicato nell’allegato I del DM del 6 agosto del 2009. Per i lavori eseguiti dopo quella data, invece, il coefficiente di prestazione e l’indice di efficienza energetica sono quelli indicati nell’allegato F del DM del 6 agosto 2020.
Il Conto Termico
Una terza strada percorribile è quella del Conto Termico, uno strumento attivo ormai da diversi anni (la prima formulazione è quella del DM del 28/12/2012) finalizzato a incentivare i lavori che aumentano l’efficienza energetica degli edifici e gli interventi per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili. La particolarità del Conto Termico è quella di essere rivolta a impianti di piccole dimensioni. Questo incentivo fiscale può essere richiesto rispettando rigorosi coefficienti di prestazione minimi in relazione al tipo di pompa di calore installato, alla temperatura dell’ambiente esterno e di quello interno e al COP (Coefficiente di Prestazione). È possibile consultare il catalogo completo delle pompe di calore che rientrano nel Conto Termico.