Abbiamo più volte posto l’attenzione sul risparmio energetico, anche dando delle indicazioni pratiche su come perseguire questo obiettivo in casa.
Ma se volessimo capire se quello che stiamo facendo è davvero capace di incidere sulle bollette? Dobbiamo occuparci di come misurare il risparmio energetico e per farlo bisogna considerare diversi elementi.
La formula per il calcolo
Il risparmio energetico, ovvero la riduzione del consumo di energia attraverso l’adozione di misure efficienti e tecnologie avanzate, può essere calcolato con diverse formule in base al tipo di analisi che si intende fare:
- Risparmio energetico = (Consumo energetico iniziale – Consumo energetico iniziale) x Tempo di utilizzo
- Risparmio economico = (Consumo energetico prima dell’implementazione di una nuova tecnologia/accorgimento – Consumo energetico dopo l’implementazione) x Costo unitario dell’energia
Queste formule possono aiutare ad avere una stima iniziale di quelli che sono i consumi energetici in casa e individuare: quanta energia si utilizza in un determinato periodo, quali sono i periodi o le fonti di principale consumo e, di conseguenza, quali quelle sulle quali conviene intervenire (anche a fronte dell’investimento da sostenere).
Per effettuare le misurazioni più precise è possibile ricorrere ai contatori di energia (che forniscono misurazioni in tempo reale) o ai software di gestione energetica (alcuni tool sono disponibili anche online) con i quali fare un audit generale della propria abitazione.
Le variabili da considerare
Qualsiasi calcolo dei consumi energetici e del possibile risparmio che si può ottenere che non tengano conto della realtà specifica di quella singola abitazione sono parziali e generici e quindi meno efficaci di un’analisi che tenga conto delle diverse variabili che entrano in gioco.
Tra queste ricordiamo la grandezza dell’abitazione, il numero delle persone che ci abitano, gli aspetti edilizi (isolamento termico, qualità degli infissi, eccetera), il comportamento degli abitanti, l’efficienza degli elettrodomestici, le condizioni climatiche, l’uso di soluzioni tecnologiche e il tipo di fonti di energia utilizzata. Ciascuno di questi elementi può rappresentare una fonte di consumo energetico maggiore o minore e una soluzione di risparmio energetico.
- Grandezza dell’abitazione – Un appartamento più grande necessita di più energia (riscaldamento, illuminazione, eccetera).
- Numero di occupanti – Più persone abitano in una casa maggiori sono i consumi anche per l’utilizzo contemporaneo di stanze, impianti ed elettrodomestici.
- Aspetti edilizi – Una casa con uno scarso livello di isolamento termico o con un’esposizione non ottimale ha consumi energetici maggiori.
- Comportamento e abitudini – Lasciare le luci accese anche nelle stanze dove non ci si trova o impostare una temperatura dell’impianto di riscaldamento/raffrescamento superiore al necessario ha costi maggiori.
- Elettrodomestici – Utilizzare elettrodomestici di classe energetica più alta (A+ in su) riduce i consumi energetici.
- Condizioni climatiche – La posizione geografica incide sulle temperature, l’umidità e le piogge condizionando i consumi energetici.
- Uso di soluzioni tecnologiche – Esistono sistemi tecnologici (termostati intelligenti, sensori di temperatura, eccetera che possono ottimizzare il consumo energetico).
- Fonti energetiche utilizzate – Usare l’elettricità della rete elettrica ha un costo, utilizzare l’energia prodotta da fonti rinnovabili ha un costo nettamente minore o nullo.
Come abbiamo solamente accennato sono tantissime le variabili da cui partire sia per analizzare i consumi in senso stretto che il costo associato a tali consumi. Il risparmio energetico si concretizza sia nell’adozione di soluzioni capaci di ridurre la quantità di energia utilizzata che nell’utilizzo di dispositivi che per la stessa attività necessitano di minore energia. Se su alcuni elementi non si può intervenire (come la posizione della casa e le condizioni climatiche) su altre si può fare davvero molto.
Qualche esempio?
L’installazione di una caldaia a condensazione così come di un climatizzatore in classe energetica più elevata o, ancora, il ricorso a un impianto fotovoltaico sono tutte soluzioni che, a fronte del costo iniziale, assicurano un risparmio energetico importante e misurabile. Il confronto tra il prima e il dopo è evidente e vantaggioso sia dal punto di vista economico che di qualità della vita e di impatto ambientale.
Da dove iniziare, quindi?
Il nostro consiglio è di partire da un’analisi approfondita della tua casa misurando i consumi reali. Da qui è possibile individuare gli interventi potenzialmente più vantaggiosi e programmarli nel corso del tempo così da portare la tua casa a un livello di efficienza sempre maggiore e migliore. Misurando di volta in volta quanto hai risparmiato e guadagnato.