Il cambiamento del settore del riscaldamento e del condizionamento è frutto di due diversi fenomeni. Da una parte l’inevitabile miglioramento tecnico e tecnologico che ha portato nel giro degli ultimi anni alla produzione e commercializzazione di prodotti in grado di assicurare prestazioni migliori. Dall’altra, complice anche l’accelerazione determinata dalla recente situazione geopolitica, la necessità di ridurre (e addirittura eliminare) la dipendenza dal gas come fonte energetica.
Questi due orientamenti spiegano perché le pompe di calore andranno a sostituire le caldaie a condensazione e perché l’Unione Europea ha imposto dal 2029 la cessazione della produzione delle caldaie.
Cosa troverai in questo articolo:
Dalla caldaia alla pompa di calore
Con la loro introduzione abbiamo salutato con grande entusiasmo l’avvento della caldaia a condensazione e della sua capacità di produrre una quantità di energia maggiore e migliore a costi minori rispetto a una caldaia tradizionale. Per valutare la convenienza e l’efficienza di una qualsiasi realtà tecnologica è sempre il contesto cui dobbiamo fare riferimento.
Le caldaie a condensazione sono state (e in alcuni casi lo sono ancora) il prodotto migliore e più efficienti, ma con le pompe di calore è tutta un’altra storia e cambia profondamente il contesto di riferimento.
Il funzionamento di una pompa di calore prevede un ciclo di lavoro per cui l’aria esterna viene, tramite uno scambiatore, convogliata all’interno in modo che, a contatto con il liquido refrigerante, si possa estrarre energia termica. Questa energia viene vaporizzata per poi, tramite un compressore, aumentare la pressione del liquido refrigerante in modo da aumentarne la temperatura. A questo punto il refrigerante si trova in una fase gassosa e può cedere calore al circuito dell’acqua calda che potrà alimentare il sistema di riscaldamento e quello per la produzione di acqua calda a uso sanitario. Tornato liquido il refrigerante viene ridotto di pressione tramite un’apposita valvola di espansione in modo da essere nuovamente disponibile per essere reimmesso e utilizzato nuovamente per assorbire calore.
I vantaggi delle pompe di calore
La pompa di calore è una tecnologia innanzitutto reversibile, utilizzabile sia per la produzione di calore che per il raffrescamento. Non servono impianti diversi, ma è sempre lo stesso a occuparsi dell’intero condizionamento domestico.
Parliamo poi di un impianto di semplice utilizzo, con bassi costi di manutenzione e, soprattutto, che utilizza esclusivamente fonti energetiche rinnovabili (aria, acqua o calore geotermico). Vi è quindi l’assenza dell’utilizzo di combustibili fossili con conseguente abbattimento delle emissioni inquinanti.
Inoltre le pompe di calore hanno consumi minori rispetto a una caldaia e la quantità di energia prodotta è nettamente superiore all’energia elettrica che serve per il suo funzionamento. Senza dimenticare come l’energia elettrica necessaria alle pompe di calore può essere ottenuta abbinando questo prodotto a un impianto fotovoltaico.
Abbiamo quindi una tecnologia efficiente sotto tutti i punti di vista, motivo per cui il futuro è a suo (e nostro) vantaggio.
Il futuro del condizionamento: le pompe di calore
Che questo sia il trend dei prossimi anni è confermato anche dalla produzione homemade di pompe di calore da parte dei principali brand del settore. Non più una realtà di nicchia, ma un investimento programmatico dei più importanti protagonisti del nostro settore.
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