Con il ritorno del caldo stagionale si sente il bisogno di aria fresca e ambienti domestici confortevoli nei quali passare il tempo. L’accensione dei climatizzatori domestici (ma anche quelli negli uffici e nei locali commerciali) diventa un’esigenza imprescindibile. Solo che, molto spesso, quando si prova a premere il tasto di accensione, il climatizzatore non funziona. È necessario un intervento di riparazione del climatizzatore. Tra l’urgenza figlia del desiderio di aria fresca e la buona volontà di risolvere autonomamente il guasto, spesso ci si arma di buona volontà, scala e cassetta degli attrezzi. Un’immagine comune, ma molto rischiosa e causa della stragrande maggioranza dei problemi.
Cosa troverai in questo articolo:
I guasti più comuni sui climatizzatori
La riparazione del climatizzatore deve far fronte a una serie di guasti e malfunzionamenti di vario tipo. I più frequenti sono:
- il dispositivo non si accende;
- l’aria non è sufficientemente fredda;
- rumore durante l’utilizzo;
- dal climatizzatore escono cattivi odori;
- il motore non parte;
- perdita acqua.
L’assistenza sui climatizzatori richiede la capacità non solo di localizzare il problema, ma anche di saperlo risolvere.
Quando la buona volontà non basta
I climatizzatori sono dispositivi complessi, nei quali lavorano simultaneamente diversi componenti, ognuno con un ruolo e una funzione specifica. Per il corretto funzionamento dell’intero impianto è necessario che tutti i componenti siano perfettamente funzionanti. Anche per questo si raccomanda una regolare manutenzione dell’impianto, proprio per assicurarsi con una certa frequenza che tutto funzioni in maniera appropriata.
Rimuovere il coperchio del climatizzatore significa entrare in contatto con una serie di dispositivi e componenti non di uso comune. E, anche riuscendo a individuare la causa, non è detto che la soluzione passi esclusivamente per la sostituzione di un componente. Quello che occorre, quindi, è rivolgersi a un tecnico specializzato nelle riparazioni dei condizionatori.
Legge, inquinamento e sicurezza
Un aspetto delicato e proprio per questo importantissimo, è quello legato alla gestione dei cosiddetti gas fluorurati. Si tratta delle sostanze chimiche presenti, tra gli altri, negli impianti di condizionamento e refrigerazione dell’aria e sono gas ad effetto serra. Per consentire un controllo approfondito, atto anche a evitare abusi sul trattamento di sostanze inquinanti, è stata aggiornata la normativa F-GAS che stabilisce non solo gli obblighi sulla gestione di queste sostanze, ma stabilisce anche chi può eseguire interventi sui dispositivi che le contengono. Nello specifico il DPR 146/2018, che fa seguito al reg. 517/2014, obbliga l’intervento di riparazione sulla linea gas solamente ad aziende certificate. Sono autorizzate a intervenire solamente quelle aziende che sono iscritte al Registro Telematico Nazionale e che sono in possesso di tutti i requisiti previsti dalla legge.
Si tratta di un provvedimento che tutela innanzitutto l’ambiente, ma anche i cittadini che possono così avere la certezza di potersi rivolgere esclusivamente a chi sa come intervenire sui climatizzatori, senza correre il rischio di creare danni all’ambiente e alle persone.
I rischi delle riparazioni fai da te sui climatizzatori
Al di là delle buone intenzioni, chi ripara i condizionatori non può essere un tecnico improvvisato. Sarebbe come chiedere a un perfetto sconosciuto di eseguire un intervento chirurgico o a un medico specializzato in una disciplina di fare una diagnosi accurata su un campo di cui non è competente. La competenza su una materia, in questo caso sulla riparazione del climatizzatore, non è una parola priva di significato, ma il frutto di formazione, esperienza e capacità risolutiva. Non basta solo sapere il funzionamento dei climatizzatori e quali sono i guasti più comuni, bisogna anche avere la capacità di intervenire. Capacità che si acquisisce con il tempo e con la costante attività di controllo sui condizionatori.
Il fai da te, va detto, il più delle volte non solo non è risolutivo, ma peggiora i problemi. Anche solo il tentativo di provare a sistemare il climatizzatore, con l’idea di rivolgersi a un tecnico specializzato solo come ultimo step, provoca guasti di entità maggiore che è poi più complicato (e costoso) risolvere.
La riparazione del climatizzatore non può essere fatta autonomamente per diverse ragioni, tra cui quelle di ragione:
- tecnica;
- di salute e ambientale;
- legale.
Abbiamo accennato all’impossibilità di sapere come funziona un impianto di climatizzazione e la difficoltà nell’individuare la causa di ogni guasto. Allo stesso tempo c’è anche un problema serio di tutela della salute e dell’ambiente. All’interno dei climatizzatori, infatti, ci sono sostanze inquinanti che vanno trattate (ed eventualmente smaltite) adeguatamente. Discorso simile anche per la salute; è fondamentale sapere come operare in sicurezza per evitare non solo di entrare a contatto con virus, muffe e batteri, ma anche di immetterli nell’ambiente circostante. Infine, ma non meno importante, l’aspetto legale.
Prima di procedere all’accensione del climatizzatore, infatti, è fondamentale eseguire operazioni preliminari e di controllo, atte a certificare il corretto funzionamento dell’impianto. Tale certificazione, a norma di legge, può essere rilasciata solo da tecnici autorizzati. Questi possono rilasciare i documenti che mantengano la garanzia dell’impianto e regolarizzino la posizione per quel che riguarda le normative nazionali e regionali sulla manutenzione dei condizionatori.
Un guasto, molte cause, una soluzione
Ci preoccupiamo della riparazione del climatizzatore quando incontriamo un guasto. Questo, come visto, può avere diverse cause ed essere di varie tipologie. Per individuare la soluzione e riuscire a riportare l’impianto a un perfetto e corretto funzionamento è necessario capire qual è la soluzione adeguata. Non andando a tentativi, ma procedendo con competenza. Per risparmiare tempo e soldi e tornare a godere dei benefici che il climatizzatore è in grado di assicurare.