Si parla spesso di certificazione energetica, ma essendoci state diverse modifiche per quel che riguarda la normativa di riferimento, è importante chiarire la situazione e comprendere quando è obbligatorio farla, chi deve richiederla e come fare per ottenerla.
Cosa troverai in questo articolo:
La certificazione energetica
Nel corso degli anni è aumentata l’attenzione (e la preoccupazione) in merito ai consumi energetici; per questo motivo è stato sviluppato un apposito documento, l’attestato di prestazione energetica (APE) utile a comprendere quali sono le caratteristiche energetiche di un immobile. Per questo motivo il certificato APE deve essere presentato contestualmente ai contratti di affitto o di vendita di un immobile. Inoltre la certificazione energetica è obbligatoria anche a seguito di lavori di ristrutturazione dell’immobile che ne modificano la classe energetica.
Quando richiedere la certificazione energetica
La legge di riferimento è la 90/2013 che specifica quando è obbligatorio redigere l’Attestato di Prestazione Energetica. Il primo caso è quello che riguarda il trasferimento di proprietà (esclusa quella a titolo gratuito). Il cosiddetto certificato APE va richiesto anche quando si affitta un edificio (o anche singole parti di esso), ma non per gli affitti transitori (non superiori ai 30 giorni annui) e la classe energetica dell’immobile in questione deve essere indicata nell’annuncio di affitto. Inoltre questo documento va richiesto al termine della costruzione di un nuovo edificio, per gli edifici pubblici che sono aperti al pubblico e, ancora, a seguito di interventi di ristrutturazione che hanno un’incidenza su almeno il 25% della superficie dell’intero edificio (tetti e pareti compresi). Nel caso su un immobile sia presente l’ACE (Attestato di Certificazione Energetica) e non siano state eseguite modifiche, essa è ancora valida, nonostante sia stata sostituita dall’APE, dall’entrata in vigore della nuova normativa di legge.
Sono invece esonerati dall’obbligo della certificazione energetica gli edifici artigianali e industriali che per ragioni di lavoro gli ambienti devono avere una determinata temperatura, i fabbricati isolati e più piccoli di cinquanta metri quadrati, i ruderi, i luoghi di culto, gli edifici agricoli e quelli per i quali non è richiesta la presenza di sistemi di climatizzazione (parcheggi, cantine, box, depositi, eccetera).
Come si fa la certificazione energetica
L’APE per la certificazione energetica viene eseguita da un tecnico professionista autorizzato al rilascio dell’apposita documentazione. I requisiti di tale figura professionale e l’autorizzazione a operare in questo settore è di competenza di ogni Regione. In assenza di leggi proprie si fa riferimento a quella nazionale, ovvero il Decreto Legislativo 192/05.
La redazione vera e propria dell’attestato avviene tramite un’analisi dell’immobile, che ne valuta le diverse caratteristiche. Vengono prese in esame:
- gli infissi;
- le mura;
- le caratteristiche geometriche;
- gli impianti di riscaldamento e condizionamento;
- la presenza di sistemi per la produzione di energia rinnovabile.
Sulla base di questi valori, e utilizzando appositi software, il Certificatore compila l’apposita documentazione e rilascia la cosiddetta targa energetica che indica e specifica le varie caratteristiche energetiche dell’immobile analizzato. In questo documento è indicata la classe energetica di riferimento, individuata su una scala di 10 classi, che va dalla G (la più bassa) all’A4 (la più alta).
La certificazione ha una validità di 10 anni, validi dal momento del rilascio. Tale validità è però condizionata dall’esecuzione dei controlli degli impianti presenti all’interno dell’immobile. Se tali controlli non vengono eseguiti la validità dell’APE decade al 31 dicembre dell’anno in cui i controlli in questione andavano eseguiti.
Le sanzioni
Per quanto riguarda le sanzioni la legge prevede diverse responsabilità. Se è il proprietario dell’immobile a non aver richiesto l’APE quando dovuto, la pena pecuniaria può andare da un minimo di 3000€ a un massimo di 18000€ nel caso di vendita dell’immobile e da 300€ a 1800€ in caso di locazione. Se la responsabilità è del costruttore o del proprietario (a seguito di interventi di ristrutturazione o al termine di una nuova costruzione) la sanzione va dai 3000€ ai 18000€. Nel caso fosse il professionista a non redigere in maniera corretta i documenti per la certificazione energetica, la multa va da un minimo di 700€ a un massimo di 4200€.
Va infine specificato che la mancanza dell’APE in un atto di compravendita o di locazione non lo rende nullo, ma sono previste le sanzioni, secondo le responsabilità che abbiamo appena elencato.