È un periodo decisamente particolare: da una parte una crisi (non solo economica) dalla quale fatichiamo a uscire; dall’altra l’impossibilità (sembrerebbe temporanea) di sfruttare quelle opportunità che negli ultimi due anni (proprio quelli del pieno della pandemia) hanno permesso a molte aziende (e quindi a molte famiglie) di lavorare e a moltissimi cittadini di fare lavori che, altrimenti, non avrebbero potuto sostenere.
È la (triste) storia dello sconto in fattura e della cessione del credito: confermati dall’ultima Legge di Bilancio ma “bloccati” dal cosiddetto Decreto sostegni ter. Un vero e proprio pasticcio che ha spaventato molte imprese, ma anche molti di coloro che vorrebbero usufruire di queste agevolazioni e che al momento si trovano in una sorta di limbo. Facciamo il punto della situazione.
Cos’è successo, cosa succedere allo sconto in fattura
Partiamo da una certezza: lo sconto in fattura resta e sarà possibile utilizzarlo a tutte le nuove condizioni introdotte dall’ultima legge di bilancio. Così come l’obbligo – ma solo per gli interventi con un importo superiore ai 10000€! – di richiedere l’asseverazione dei prezzi e il visto di conformità.
Negli ultimi giorni di gennaio 2022, a seguito dell’approvazione ufficiale del Decreto sostegni ter, a causa delle modifiche da esso introdotte all’articolo 121 del Decreto Legge 34/2020 (il primo Decreto Sostegni), si era creato un intoppo tale da limitare (e in alcuni casi impedire) le cessioni del credito da parte delle aziende e, quindi, bloccando di fatto l’opzione dello sconto in fattura per i cittadini.
La preoccupazione è stata tanta e l’Agenzia delle Entrate è intervenuta assicurando, tramite specifico comunicato stampa, che dal 4 febbraio verrà nuovamente reso operativo il portale nel quale inserire le comunicazioni relative allo sconto in fattura. Parallelamente l’Agenzia delle Entrate ha aggiornato le FAQ sul Superbonus del 110% rispondendo alle principali domande in materia. Qui si conferma che l’attestazione della congruità delle spese e il visto di conformità non si applica per gli interventi degli Ecobonus diversi dal Superbonus del 110% che rientrano nella cosiddetta edilizia libera.
Resta quindi valida la possibilità di usufruire dello sconto in fattura fino a tutto il 2024 (al 2025 per i lavori rientranti nel Superbonus) per la sostituzione della caldaia. Sarà quindi possibile installare una caldaia nuova e più efficiente (che sia, almeno, di classe energetica A) sfruttando l’Ecobonus del 50% (per la sostituzione della sola caldaia), l’Ecobonus del 65% (per la sostituzione della caldaia a condensazione e l’installazione di un sistema di termoregolazione evoluto) e il Superbonus del 110% (contestualmente a uno dei lavori trainanti).
Parallelamente alle opportunità che sono state confermate (e che rimangono molto vantaggiose!) resta la confusione generata nei giorni tra la fine di gennaio e l’inizio di febbraio 2022. Una confusione evitabile ma che conferma ancora una volta l’importanza di avere un partner energetico a cui affidarsi. Anche nelle ore più critiche, quelle in cui sembrava “tutto perduto”, abbiamo rassicurato i nostri clienti e installatori che avremmo continuato ad assicurare le medesime condizioni permettendo di usufruire del sistema della cessione del credito (e quindi dello sconto in fattura). Avere un riferimento fidato e professionale è anche questo: non solo il prezzo più basso una tantum, ma la costante garanzia di avere risposte chiare, precise e aggiornate su tutto il mondo dell’energia per la casa.