Siamo da poco entrati nella stagione autunnale e nonostante manchino ancora due mesi prima di iniziare ufficialmente l’inverno, i cambi repentini di temperatura e i primi eventi climatici tipici di questo periodo stanno già orientando la nostra attenzione a quando dovremo accendere il riscaldamento domestico.
Oggi più che in passato questo appuntamento viene vissuto con una certa (comprensibile e giustificabile) preoccupazione, considerando l’aumento vertiginoso ed esponenziale del prezzo dell’energia e del costo delle bollette. Anche per questo motivo è ancora più importante ribadire l’importanza della corretta manutenzione della caldaia. Un’attività professionale che incide sul risparmio, sulla sicurezza e sulla longevità dell’impianto.
La corretta manutenzione della caldaia, infatti, consente all’impianto di funzionare meglio e, quindi, di ridurre i consumi, evitare blocchi e guasti e durare più a lungo nel tempo. Oltre a essere un obbligo di legge, la manutenzione è un’attività che assicura solamente vantaggi, tecnici ed economici.
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I tempi
La manutenzione della caldaia per essere corretta e, quindi, portare vantaggi, deve essere eseguita nei tempi e nei modi previsti dalla legge e dalle caratteristiche tecniche dell’impianto. Per quel che riguarda i tempi ricordiamo, così come previsto dalle normative vigenti, che è un intervento che va effettuato ogni 1, 2 o 4 anni a seconda della potenza dell’impianto.
Per quelli a combustibile liquido o solido con potenza termica tra 10 e 100kW la manutenzione va fatta ogni 2 anni, mentre ogni anno per quelli con potenza superiore. Per gli impianti a GPL, gas o metano di potenza tra io e 100kW la manutenzione va fatta ogni 4 anni, mentre per quelli con potenza maggiore ogni 2 anni.
Inoltre è preferibile che la manutenzione venga effettuata prima della messa in funzione dell’impianto, quindi prima che arrivi l’inverno e il freddo più rigido.
Le procedure
Dal punto di vista propriamente tecnico, invece, per essere corretta la manutenzione della caldaia deve essere eseguita esclusivamente da imprese abilitate, secondo quanto previsto dal Decreto 37 del Ministero dello Sviluppo Economico del 2008.
La procedura di intervento per la corretta manutenzione della caldaia deve essere seguita conformemente a quanto previsto nelle istruzioni tecniche rilasciate dalla ditta installatrice dell’impianto termico o dal fabbricante degli apparecchi. In linea generale la procedura per il controllo della caldaia eseguito durante la manutenzione prevede la pulizia del bruciatore e dello scambiatore dei fumi, la verifica della tenuta dell’impianto, il controllo della taratura, la verifica del tiraggio dei fumi, il controllo della ventilazione dell’ambiente in cui si trova la caldaia e dell’efficienza dell’impianto, la prova di combustione, la regolazione della portata termica, l’individuazione della presenza di componenti danneggiati e da sostituire e la prova del funzionamento generale dell’impianto.
La procedura della corretta manutenzione della caldaia prevede anche che al termine dell’intervento gli installatori e i manutentori dichiarino e definiscano in forma scritta quali sono le operazioni di cui necessita l’impianto e con quale frequenza tali operazioni vadano svolte. Tutto deve essere trascritto in un apposito report della manutenzione e nella compilazione del libretto di impianto.
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