Prosegue il nostro approfondimento sulla scoperta e il chiarimento delle differenze che ci sono tra i vari sistemi e componenti che gestiscono gli impianti di riscaldamento. Questa volta ci vogliamo occupare della differenza tra una centralina climatica e un cronotermostato. Parliamo di due tecnologie evolute, che quindi ambiscono all’eccellenza per la gestione del riscaldamento domestico. Anche in questi casi è fondamentale evitare confusioni per non cadere in errori di valutazione quando si scegliere questo o quell’impianto per la propria casa.
Cosa troverai in questo articolo:
La termoregolazione
Sia per quel che riguarda il cronotermostato che la centralina climatica parliamo di impianti di termoregolazione. Di cosa si tratta? Come indica l’espressione stessa, essa fa riferimento a un sistema che ha la capacità di consentire di regolare la temperatura degli ambienti interni della casa. Come detto parliamo di tecnologie evolute, quindi migliori dei tradizionali termostati (sia analogici che digitali) che risultano familiari all’interno delle nostre case.
La termoregolazione degli ambienti domestici, che può essere a punto fisso o climatica, è oggi un punto di partenza imprescindibile dal quale ripartire. È impensabile continuare a ragionare (e investire) sul risparmio energetico e la riduzione degli sprechi se ci si deve confrontare con impianti di riscaldamento obsoleti e tecnologie di controllo della temperatura ormai inadeguate.
La tecnologia oggi permette di avere un controllo costante e preciso di ciò che dal punto di vista climatico avviene in casa e di rispondere in maniera tempestiva grazie ai dispositivi destinati a questo scopo. Il cronotermostato e la centralina climatica sono orientati proprio a questo scopo. Scopriamo come e con quali vantaggi per il proprio confort (e il proprio portafogli).
Il cronotermostato modulante
Dal significato delle parole spesso si comprende la realtà cui si sta facendo riferimento. Il caso del cronotermostato è emblematico in questo senso. Parliamo ovviamente di un’evoluzione del tradizionale termostato che in più ha delle funzioni crono, ovvero dedicate alla gestione del tempo. Il termostato tradizionale permetteva di impostare l’accensione e la temperatura degli impianti di riscaldamento. Il cronotermostato offre la possibilità che questa regolazione avvenga in maniera più dettagliata, potendo gestire sia l’orario che il periodo e dando anche l’opportunità di gestire tutte le funzioni da remoto tramite lo smartphone.
Non parliamo solo di un confort personale e familiare, ma anche e soprattutto di una gestione virtuosa dei consumi energetici. Non significa rinunciare al benessere di tornare a casa e trovare ambienti caldi e accoglienti, tutt’altro! Piuttosto significa entrare nell’ottica che non ha senso riscaldare tutta la casa quando si utilizzano solo poche stanze e per di più solamente per qualche ora del giorno visto che per il resto della giornata, tra scuola e lavoro, i componenti della famiglia sono fuori casa.
La centralina climatica
Discorso molto diverso, anche se finalizzato agli stessi obiettivi, per quel che riguarda la centralina climatica. In questo caso parliamo di un sistema autonomo e indipendente, che avvia e regola l’impianto di riscaldamento in funzione della temperatura esterna. Com’è possibile? E perché?
Il funzionamento della centralina climatica è dato da delle sonde (almeno una esterna e una interna) che rilevano la temperatura e la confrontano. I dati vengono registrati e confrontati con quello che è il clima caratteristico di quel luogo e su queste informazioni la centralina regola l’accensione e la temperatura, attraverso una valvola miscelatrice, dell’impianto di riscaldamento.
Perché prendere in considerazione il valore della temperatura esterna? Perché è anche quello che determina il confort interno della casa. E soprattutto per evitare che ci siano sbalzi di temperatura tali da dentro e fuori che sono alla base non solo di problemi di salute e di fenomeni di dispersione termica che provocano condensa, muffa e umidità, ma anche perché è uno dei principali motivi di spreco energetico. Per stare bene, anche nei più rigidi inverni, non è necessario che ogni stanza della casa abbia una temperatura estiva. La temperatura degli ambienti interni della casa deve essere relazionata a quella esterna anche perché non ha senso che un’abitazione situata in montagna debba avere un clima interno uguale a quello di un’abitazione in una località di mare, con lo stesso consumo energetico per raggiungere quella temperatura.