Nell’ottica di un sempre maggiore risparmio energetico e della realizzazione di un impianto di riscaldamento più efficiente, è utile tornare a parlare della cosiddetta termoregolazione della casa. Dopo aver visto da vicino cosa si intende per impianti di termoregolazione vogliamo conoscere i due principi con i quali si può realizzare la termoregolazione degli ambienti della casa: a punto fisso o climatica.
Cosa troverai in questo articolo:
La regolazione dell’impianto di riscaldamento
La termoregolazione a punto fisso
Il sistema più semplice è quello della termoregolazione a punto fisso nel quale il valore della temperatura di casa viene impostato manualmente (generalmente tramite l’impiego di una valvola termostatica). Il vantaggio di questo sistema, oltre la semplicità, è dato anche dalle dimensioni ridotte dell’impianto di termoregolazione a punto fisso. Anche per queste ragioni dimensionali la diffusione della termoregolazione a punto fisso è stata maggiore.
Con questo tipo di sistema il termostato verifica la temperatura dell’ambiente domestico a quella impostata; se è inferiore attiva l’impianto di riscaldamento, mentre se è uguale o superiore interrompe l’erogazione di corrente. L’aspetto meno vantaggioso è che il cambio di temperatura deve essere impostato manualmente e questa regolazione è soggettiva e non tiene in considerazione la temperatura reale interna. Questo provoca degli squilibri climatici che hanno come effetti: consumo energetico superiore alle esigenze reali, maggiore inquinamento e rischi per la salute. Per ovviare a questi problemi si è passati a una tecnologia più recente, nota con il nome di termoregolazione climatica.
La termoregolazione climatica
Con la termoregolazione climatica della temperatura della casa si ha un sistema molto più efficiente e personalizzato. È un sistema più complesso che si serve di una centralina elettronica, di due sonde di rilevamento della temperatura (una interna e una esterna) e di un motore. La termoregolazione climatica si basa sul principio per cui il riscaldamento domestico non è frutto solamente dell’erogazione di calore da parte della caldaia, ma anche dal livello di isolamento termico dell’edificio e della temperatura esterna. Questo tipo di termoregolazione, quindi, tiene conto di questi fattori reali e, a differenza della termoregolazione a punto fisso della casa, eroga energia solamente quando e quanto necessario.
Il futuro della termoregolazione
Il mondo della termoregolazione della casa non si esaurisce con i sistemi a punto fisso o con quelli climatici. L’evoluzione tecnologica ha infatti sviluppato la cosiddetta termoregolazione climatica PID che, come indica il nome stesso, è una versione aggiornata della termoregolazione climatica. L’acronimo PID sta a indicare i tre parametri su cui lavora questo sistema: ovvero quelli Proporzionali, quelli Integrali e quelli Derivativi. L’obiettivo della termoregolazione climatica PID è quello di supportare le singole esigenze di ogni stanza della casa, tenendo conto del ricambio dell’aria e dell’umidità. Il cosiddetto PID è un algoritmo che gestisce in maniera ottimale sia il riscaldamento invernale che il condizionamento estivo, lavorando in maniera costante e senza alcun tipo di flessione nell’erogazione energetica.
I parametri del PID permettono di verificare la temperatura nell’istante in cui viene misurata (parametro Proporzionale), confrontandoli con quelli passati (parametro Integrale) e gestendoli in funzione delle previsioni future (parametro Derivativo). Tutto questo permette di ottenere un impianto più efficiente e che consumi meno, mantenendo elevati standard di confort.
2 Commenti. Nuovo commento
buongiorno, mi interessa questo vs articolo, devo far rifare completamente un impianto di riscaldamento e mi interessa molto questo sistema complessivo di termoregolazione. potreste mandarmi maggiori dettaglia? Aversa Maurizio, Roma, grazie 3345024061
Buongiorno Maurizio, purtroppo non operiamo su Roma. Grazie per la sua richiesta 🙂 Buona giornata!