La normativa vigente in termini di gestione dei materiali inquinanti, in questo caso i gas fluorurati ad effetto serra (F-GAS) continua a evolversi per assicurare un trattamento più efficiente di queste sostanze. La normativa F-Gas è stata quindi rivista e, a partire dallo scorso settembre 2019, prevede diverse novità.
Cosa troverai in questo articolo:
Le principali novità
Il decreto F-Gas introduce alcune modifiche che estendono gli obblighi di applicazione della normativa e rende operativa la banca dati sui gas fluorurati. A questo proposito va sottolineato come la nuova normativa F-Gas preveda che gli obblighi in essa presenti siano attuati anche alle attività di installazione, riparazione, controllo perdite, manutenzione, recupero gas fluorurati e smantellamento di:
- celle frigorifere di autocarri;
- rimorchi frigorifero;
- apparecchiature fisse di refrigerazione, condizionamento e pompe di calore fisse;
- apparecchiature antincendio che contengono gas fluorurati;
- commutatori elettrici con F-Gas;
- apparecchiature fisse con solventi a base di F-Gas.
Per poter eseguire questo tipo di interventi, le persone fisiche e le imprese devono essere regolarmente iscritte al Registro Nazionale F-Gas.
Il Registro nazionale
Con la nuova normativa F-Gas possono verificarsi due condizioni: chi era già iscritto prima dell’entrata in vigore della nuova legge e coloro che, invece, non lo erano e vorrebbero farlo. Nel primo caso, come espressamente dichiarato nella pagina dedicata sul sito del registro F-Gas: “Tutte le persone fisiche e le imprese che, alla data di entrata in vigore del decreto, risultano iscritte al Registro telematico nazionale, devono conseguire i pertinenti certificati entro il termine di 8 mesi dall’entrata in vigore del presente decreto; analoga scadenza vale per i nuovi iscritti. Il mancato rispetto di tale termine comporta la decadenza dell’iscrizione della persona fisica e dell’impresa dal Registro telematico nazionale, previa notifica”.
Per i nuovi operatori vi è l’obbligo di ottenere il certificato attraverso la richiesta di iscrizione nella sezione dedicata della CCIAA di competenza nel Registro telematico nazionale. Successivamente bisogna presentare la richiesta di certificazione ed eseguire i relativi corsi di formazione ed esami che attestino il possesso dei requisiti necessari.
La Banca Dati F-Gas
Il cambiamento probabilmente più consistente della nuova normativa F-Gas è l’attivazione della Banca Dati gas fluorurati. Essa è gestita dalla CCIAA regionale e obbliga tutti gli operatori autorizzati a comunicare, a partire dal 24 settembre 2019, tutti gli interventi svolti. Le comunicazioni devono avvenire entro trenta giorni dall’esecuzione dell’intervento e, quindi, è stata abrogata la precedente dichiarazione F-Gas annuale.
L’obbligo di comunicazione degli interventi attraverso la Banca Dati F-Gas riguarda sia le imprese che forniscono gas fluorurati, che quelle che si occupano della distribuzione di apparecchiature non sigillate ermeticamente e di tutti coloro che si occupano di installazione, manutenzione, riparazione o smantellamento di tutte le apparecchiature che contengono F-Gas.
Per la redazione della comunicazione sulla Banca Dati F-Gas degli interventi svolti bisogna indicare una serie di informazioni precise. Tra queste troviamo: il numero e la data del documento fiscale di acquisto dell’apparecchiatura, i dati anagrafici dell’operatore, data e località di installazione, tipologia e codice identificativo dell’apparecchiatura, quantità e tipo di F-Gas presente e aggiunto durante l’intervento, dati dell’impianto di riciclaggio, dati identificativi dell’impresa che ha eseguito l’intervento e, infine, eventuali osservazioni utili sul lavoro eseguito.
I vantaggi della Banca Dati F-Gas
Oltre a essere obbligatoria per legge, quali sono i vantaggi dell’utilizzo della Banca Dati F-Gas? Si tratta innanzitutto di un sistema efficace per monitorare la quantità (e la tipologia) di gas fluorurati presenti nel territorio dell’Unione Europea (la normativa F-Gas, infatti, è l’applicazione italiana di quella della Commissione Europea). Tramite questi dati è inoltre possibile verificare i progressi fatti nell’obiettivo di ridurre i consumi e le emissioni. La Banca Dati F-Gas è quindi uno strumento prezioso sia per i venditori di gas fluorurati che per le imprese, gli operatori e le persone fisiche che operano quotidianamente con questo tipo di gas. Per apprendere il corretto uso della Banca Dati gas fluorurati, gestita dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare è possibile consultare i manuali e i tutorial presenti sulla piattaforma.