Parliamoci chiaro: l’acqua potabile è, riprendendo l’espressione utilizzata dall’Istituto Superiore di Sanità, l’acqua destinata al consumo umano. Quindi un’acqua sana e sicura che possiamo bere tranquillamente, altrimenti non verrebbe definita potabile. Inoltre, in un Paese come l’Italia, nel quale sono presenti diversi sistemi di controllo, la qualità dell’acqua potabile è garantita. Ma non è sempre così.
Cosa troverai in questo articolo:
I numeri del problema (perché di problema si tratta)
Sempre l’Istituto Superiore di Sanità, infatti, precisa come sebbene “In Italia, la qualità delle acque potabili che arrivano al rubinetto di casa è, in generale, molto buona. […] I dati nazionali dei controlli su milioni di analisi riportano un numero molto ridotto (intorno all’1%) di non-conformità agli standard, in zone circoscritte del territorio”.
“Solo” l’1%. Statisticamente irrilevante, certo, ma quanto possiamo essere sicuri? Senza dimenticare come spesso per soggetti fragili (bambini, anziani, donne in gravidanza, persone con particolari patologie) anche la normale acqua del rubinetto può risultare pesante o comunque difficilmente digeribile. Ecco che, quindi, bisogna fare attenzione.
Dove nasce il problema dell’acqua non depurata
L’acqua potabile per essere tale deve rispettare specifici parametri che vengono monitorati in diverse fasi lungo il percorso che l’acqua svolge dalla sorgente fino alle singole abitazioni. In realtà i controlli vengono condotti dal gestore della rete idrica che dagli enti locali come preposti che però svolgono le loro analisi lungo tutto il percorso dell’acqua tranne nell’ultimo tratto. Ovvero quello degli ultimi metri delle tubature idriche che portano al rubinetto delle singole case. Quell’ultimo tratto che, seppur breve, è spesso responsabile non solo di perdite (e quindi di sprechi), ma anche di contaminazione.
Quest’ultimo tratto, infatti, è spesso terra di nessuno e l’assenza di controlli o di adeguati sistemi di depurazione rischia di vanificare anche tutti i controlli precedentemente eseguiti. Con la conseguenza di portare nelle nostre case (nei bicchieri, nelle bottiglie e nelle pentole da cucina) acqua nella quale possono trovarsi diversi batteri.
Le contaminazioni batteriche nelle acque non depurate
Sebbene siano rare le contaminazioni batteriche sono una possibilità concreta (molto più di quelle virali) e sono comuni laddove esistano tubature vecchie o per le quali nessuno ha mai condotto l’adeguata manutenzione. Tra le contaminazioni più comuni (di cui anche nel nostro Paese si ha testimonianza) sono da menzionare quella della Salmonella enterica, della Legionella pneumophila e quella dell’Escherichia Coli.
La Salmonella enterica è quell’infezione che, anche a distanza di 72 ore, può provocare crampi addominali, diarrea, nausea, vomito e febbre a volte anche gravi.
Nel caso della Legionella pneumophila, invece, l’infezione si può contrarre non solo ingerendo l’acqua contaminata, ma anche tramite l’inalazione dei vapori. Questo a dimostrazione del fatto che i rischi sono legati anche all’acqua che utilizziamo per l’igiene personale. I sintomi della Legionella interessano l’apparato respiratorio provocando anche polmoniti molto gravi.
Infine l’Escherichia Coli è un batterio presente nella flora intestinale dell’uomo, ma che può essere responsabile di intossicazioni gravi in grado di provocare diarrea, diarrea emorragica e, anche, insufficienza renale.
La soluzione definitiva: un depuratore d’acqua domestico
Per liberarsi da tutti questi rischi (e anche da quelli legati agli eventuali metalli pesanti e sostanze chimiche presenti nell’acqua) l’unica soluzione è quella di affidarsi a uno dei depuratori by Altieri Service. Si tratta di dispositivi da installare sotto il lavello della cucina e con i quali, a seconda delle versioni, ottenere acqua liscia o leggermente frizzante sempre di ottima qualità. Una scelta che assicura significativi vantaggi (sulla salute ma economici e pratici) contro tutti i rischi preoccupanti dell’acqua non contaminata.
Una soluzione per mettersi al sicuro e riscoprire il piacere di bere l’acqua dal proprio rubinetto di casa.