Lo abbiamo detto parlando della qualità dell’acqua e adesso lo confermiamo con i dati specifici: l’acqua potabile, quella che esce dal rubinetto di casa per intenderci, non è esente da pericoli per la salute. Tutt’altro! Nonostante spesso la si consideri sana e pura, è un’acqua che può contenere, a causa di diverse forme di inquinamento, sostanze nocive per la salute (e non solo).
È importante fin da subito chiarire che per “nocivo” non è da intendersi necessariamente letale. Qualcosa che fa male è anche, per estensione, qualcosa che non fa bene. Considerando come l’acqua sia un bene essenziale per la vita dell’uomo, un’acqua di qualità non eccellente può contribuire a creare fastidi e problemi non ottimali. Problemi con i quali si può anche convivere o di cui si ignora l’esistenza (considerandoli impropriamente fisiologici), ma che se è possibile eliminare e prevenire (ed è possibile!) è doveroso saperlo. Ed è quello di cui ci stiamo occupando.
Cosa troverai in questo articolo:
Le diverse forme di inquinamento
Volendo approfondire il discorso e procedendo con un focus sull’inquinamento dell’acqua potabile possiamo individuare diverse cause. Nello specifico le principali fonti d’inquinamento idrico sono:
- cause agricole
- cause industriali
- cause urbane
Le cause agricole sono ascrivibili alle sostanze biologiche e chimiche utilizzate in ambito agricolo e che contaminano, direttamente o indirettamente, le riserve idriche. C’è poi tutto l’inquinamento provocato dalle attività industriali che riversano nell’acqua sostanze come idrocarburi, metalli pesanti e solventi che danneggiano profondamente le riserve idriche. Infine, ma non meno importanti, troviamo tutti quei rifiuti prodotti dall’uomo, prettamente a livello urbano e domestico, che caricano l’ambiente di rifiuti e che contribuisce a inquinare l’acqua che poi viene distribuita nelle singole abitazioni.
Contaminante e inquinante
Per comprendere quali sono i pericoli che si nascondono nell’acqua potabile è importante anche fare un’opportuna distinzione tra contaminante e inquinante. Per contaminante è da intendersi qualsiasi sostanza che causa una deviazione della composizione fisica e chimica dell’acqua, modificandone i quantitativi delle sostanze già presenti e introducendo dei composti estranei. Per inquinante, invece, è da intendersi un particolare contaminante che ha effetti nocivi diretti sulla salute dell’uomo e sull’ambiente.
Le principali sostanze che inquinano l’acqua potabile
L’attenzione maggiore sull’acqua potabile va posta per la presenza di calcare, arsenico, cloro e potassio. Partiamo dal calcare, uno dei principali timori legato all’acqua potabile. È una sostanza naturale che è presente nell’acqua corrente e che con il passare del tempo si stratifica formando l’inconfondibile strato che si forma soprattutto sui rubinetti e sui componenti nei quali scorre l’acqua. Sebbene è stato dimostrato che non è nocivo per la salute, il calcare è un pericolo per l’integrità, la longevità e l’efficienza degli elettrodomestici. L’incrostazione che si forma, infatti, può portare al blocco di lavatrici e rubinetti e finire anche sulla biancheria appena lavata.
C’è poi l’arsenico, un contaminante inorganico presente in natura nelle rocce e nel suolo e che finisce nell’acqua a causa dei processi di dissoluzione dei minerali. Il consumo prolungato di acqua potabile con un’elevata concentrazione di arsenico è responsabile dello sviluppo di patologie tumorali a carico dei polmoni e di altri organi interni, ma anche di alterazioni cardiovascolari e della pelle. Per questo motivo il Decreto Legislativo 31/2001 ne regolamenta, in accordo con le indicazioni dell’Istituto Superiore di Sanità, la quantità consentita.
La presenza di cloro, per quanto utile a disinfettare l’acqua da una grande quantità di inquinanti microbiologici, deve essere anch’essa entro dei precisi e rigorosi valori di riferimento per evitare di alterarne il sapore e creare rischi per la salute dell’uomo. Infine il potassio. In questo caso parliamo di un elemento la cui concentrazione contribuisce a determinare il valore del residuo fisso. Acqua con livelli elevati o troppo bassi di residuo fisso risultano altamente sgradevoli al gusto e di fatto imbevibili.
Acqua microfiltrata: un alleato contro contaminanti e inquinanti (e non solo)
Per avere la certezza di bere acqua potabile realmente sana e priva di tutte le sostanze contaminanti e inquinanti in eccesso, l’utilizzo di un’unità per l’acqua microfiltrata è la migliore garanzia possibile. Questa particolare tecnologia, infatti, contribuisce ad avere il controllo diretto sull’acqua e ad avere la sicurezza delle sue caratteristiche e della sua qualità.
L’attenzione verso questi aspetti dell’acqua potabile, come sottolineato dal Ministero della Salute, non riguardano esclusivamente gli aspetti legati alla salute, ma sono fondamentali anche “dal punto di vista nutrizionale, quali elementi quotidianamente assumiamo tramite l’acqua e nel complesso della dieta, e, ove necessario − ad esempio per particolari attività fisiche, regimi dietetici deficitari in particolari alimenti (come nel caso di scelte etiche o fenomeni allergici), stati fisiologici o patologici specifici − adottare adeguati bilanciamenti nella dieta, sotto controllo medico”.