Tra gli interventi di manutenzione della caldaia, obbligatori per legge, troviamo anche il cosiddetto controllo dei fumi, ovvero l’intervento destinato a verificare l’efficienza energetica dell’impianto di riscaldamento. Nello specifico di questo intervento è doveroso e importante parlare dell’analisi della combustione delle caldaie che consente di verificare il rendimento della caldaia, eliminare gli sprechi, inquinare meno e ridurre il costo della bolletta energetica.
Cosa troverai in questo articolo:
Cos’è l’analisi della combustione delle caldaie
L’analisi della combustione è quell’attività che monitora quali sono i valori di:
- Ossigeno (O2);
- Monossido di carbonio (CO);
- Calcolo del biossido di carbonio (CO2);
- Il tiraggio (la differenza di pressione tra l’interno e l’esterno);
- Il nerofumo (il risultato prodotto dalla combustione incompleta).
Per poter misurare correttamente questi valori è fondamentale utilizzare strumenti che rispettino i requisiti tecnici delle normative UNI 10389-1 (per il calcolo del rendimento delle caldaie a condensazione), UNI 10845 (per la misura del tiraggio), UNI 7129 (per la prova degli impianti a gas nuovi) e UNI 11137/2 (per la prova degli impianti a gas già esistenti). L’esecuzione di questi controlli deve essere svolta nel massimo della sicurezza, dovendo trattare con gas particolarmente tossiche e anche per questo pericolosi.
Perché è importante: 5 ragioni per cui non sottovalutare l’analisi della combustione
Prima di vedere in cosa consiste l’analisi della combustione è utile capire perché è importante farla. Le 5 ragioni che abbiamo individuato vanno oltre l’obbligo di legge, ma riguardano precisamente:
- Efficienza;
- Sicurezza;
- Longevità;
- Rispetto dell’ambiente;
- Risparmio.
La combustione è una delle operazioni più importanti all’interno di una caldaia, un po’ come lo è la digestione per il corpo umano. Se mangiamo male e non digeriamo correttamente la salute dell’organismo si compromette e possono sorgere diversi problemi; ugualmente accade per le caldaie che, quindi, lavorano male e non riescono a garantire quelle prestazioni ottimali per le quali sono state acquistate e installate.
Discorso sicurezza. Gli impianti di riscaldamento sono sistemi complessi che funzionano con sostanze pericolose e nocive. Gli incidenti e i problemi più comuni non sono causati da questi, ma dalla mancata manutenzione che ne impedirebbe il verificarsi. Perdite di gas, dispersioni, guasti e rotture possono creare seri problemi non solo all’impianto stesso, ma anche all’edificio e alla salute di chi lo abita.
Quanto appena detto si riflette poi sul terzo motivo per cui l’analisi della combustione è di estrema importanza: la longevità. Una caldaia controllata e verificata assicura una maggiore durata (longevità) dell’impianto, con benefici sia in termini di sicurezza che di risparmio economico, evitando di dover sostenere costantemente spese per la riparazione o la sostituzione della caldaia.
L’analisi della combustione consente anche di perseguire il rispetto dell’ambiente. Una caldaia efficiente, infatti, consuma meno, mentre una con una combustione incompleta o inefficace genera maggiori quantità di sostanze inquinanti. Anche per questo è consigliabile eseguire una regolare pulizia della caldaia.
L’ultima delle ragioni per cui svolgere l’analisi della combustione della caldaia è quella che, grazie a essa, si ottiene un enorme risparmio economico. Sia perché, come visto, un impianto efficiente lavora meglio e ottimizza i consumi, sia perché ci sono meno sprechi e, ancora, si riducono i costi di manutenzione straordinaria. Investire sulla manutenzione significa ottenere nel breve, medio e lungo periodo una serie di vantaggi economici sul peso delle bollette energetiche.
Come eseguirla
Per eseguire l’analisi della combustione delle caldaie è doveroso non solo, come detto, avere una strumentazione adeguata e in linea con i requisiti previsti dalla legge, ma avere anche la competenza necessaria per leggere e interpretare quei dati. Questo perché, come in tutti i campi, non basta un solo valore per indicare l’efficienza o l’inefficienza di un impianto e nello specifico delle caldaie bisogna tenere in considerazione diversi aspetti. I principali sono quelli che riguardano la potenza termica della caldaia, la tipologia di impianto e il tipo di alimentazione.
La misurazione del Monossido di carbonio (CO)
La presenza di valori troppo alti di monossido di carbonio il più delle volte è causata da un eccesso d’aria che provoca una miscelazione non ottimale. Parliamo di un gas velenoso che può, anche in piccole quantità, provocare seri danni e per questo motivo è fondamentale verificare che vi sia, specie negli ambienti chiusi, una corretta areazione. La normativa vigente stabilisce che la misurazione del monossido di carbonio avvenga quando il gas non è diluito.
La misurazione dell’indice di nerofumo
Come abbiamo anticipato il nerofumo è il prodotto di una combustione incompleta che è indicativa di una perdita di rendimento dell’impianto. Queste sono le particelle di fuliggine di colore nero che si depositano nei condotti e che vengono espulsi nell’atmosfera. Per gli impianti con combustibile liquido la legge prevede di eseguire tre prove distinte e l’analisi della combustione è superata solamente se almeno due dei tre test ha un esito positivo.
Oltre allo svolgimento dell’analisi di combustione si procede con la regolazione della quantità di accesso dell’aria nel bruciatore per ottenere la miglior combustione possibile. Questa consiste nel rispetto dei limiti imposti dalla legge sui valori del monossido di carbonio, del nerofumo e del tiraggio e sull’ottenimento dei valori migliori per il CO2, il CO e l’ossigeno.