Intorno ai climatizzatori dell’aria se ne sentono di tutti i colori; tra pregiudizi, disinformazione e luoghi comuni spesso diventa difficile capire qual è la scelta più conveniente. Di certo c’è che il climatizzatore dell’aria è oggi un bene indispensabile ed è quindi importante capire come prendersene cura. È più conveniente, quindi, sostituire il climatizzatore o sanificarlo? Entrambe, in realtà, sono scelte che portano dei benefici, ma dovendo scegliere qual è quella migliore da fare in questo momento? Per rispondere a questa domanda dobbiamo fare alcune precisazioni per avere gli elementi utili per fare una valutazione corretta.
Cosa troverai in questo articolo:
I vantaggi di un climatizzatore nuovo
Perché cambiare il climatizzatore? L’installazione di un nuovo climatizzatore offre, sostanzialmente, un enorme vantaggio in termini di efficienza e consumi. Un climatizzatore nuovo, infatti, di classe energetica superiore a quello che abbiamo già installato in casa, a parità di utilizzo consuma e inquina meno. Questo significa innanzitutto costi ridotti sulla bolletta, ma anche la sicurezza di avere in casa un dispositivo che, quando è in funzione, contribuisce a migliorare e non a peggiorare la qualità dell’aria che respiriamo in casa. Oggi scegliere un climatizzatore nuovo è ancora più conveniente perché si può usufruire di diversi incentivi fiscali con i quali ridurre il costo dell’investimento iniziale. Investimento che, con un impianto nuovo, si recupera nel giro di poco tempo considerando il risparmio sui consumi, oggi in commercio addirittura abbiamo climatizzatori in classe A+++.
I vantaggi di un climatizzatore sanificato
La sanificazione è un intervento di pulizia e disinfezione e igienizzazione di tutto l’impianto di climatizzazione. Si tratta di un lavoro fondamentale per almeno due ragioni. La prima è che serve a rimuovere tutta la sporcizia accumulata all’interno dell’impianto; polvere, muffa, batteri, virus, acari, eccetera si accumulano anche nel climatizzatore e, se non viene sanificato, vengono immesse nell’aria (e quindi respirate) ogni volta che si accende l’impianto. Allo stesso tempo la rimozione di tutte queste sostanze consente al climatizzatore di lavorare in maniera migliore e più efficiente. Un climatizzatore sanificato, quindi, è una scelta sempre conveniente da eseguire annualmente prima dell’accensione dell’impianto.
Due opzioni che non si escludono a vicenda
Torniamo quindi alla domanda iniziale: conviene di più sostituire il climatizzatore o sanificarlo? In realtà non è propriamente corretto porre la scelta in questi termini. Sarebbe come dire: è meglio cambiare ogni giorno piatti, pentole e padelle che utilizziamo per cucinare o metterli in lavastoviglie e pulirli? La sostituzione del climatizzatore non esclude la sanificazione e la manutenzione dell’impianto; così come la sanificazione regolare non preclude la valutazione di cambiare il climatizzatore con uno nuovo e più efficiente.
Una volta sostituito il climatizzatore sarà comunque fondamentale sanificarlo prima della sua accensione e, viceversa, una sanificazione regolare, per quanto risolutiva, non permette a un dispositivo di classe energetica inferiore di assicurare le stesse prestazioni e lo stesso risparmio di uno di classe superiore. Cosa scegliere, quindi?
Per una buona valutazione si può partire dall’anzianità del climatizzatore che si ha in casa. Se è un dispositivo di classe energetica molto più bassa di quelli attualmente in commercio, anche considerando le agevolazioni fiscali disponibili, vale la pena cambiarlo. Se, invece, il dispositivo è più recente e già assicura prestazioni eccellenti, l’unica cosa da fare è fare la manutenzione e sanificarlo prima di ogni utilizzo. La cura che si dedica all’impianto di condizionamento è strettamente legata all’attenzione verso la propria casa e la salute di chi la abita.
Ciò che sicuramente bisogna fare, prima dell’inizio della stagione estiva, è sanificare il climatizzatore. Da questa certezza non si può prescindere!