Sono molte le voci che si rincorrono intorno all’ormai noto Ecobonus del 110%, tra chi ne esalta le potenzialità e chi, invece, ne sottolinea i limiti. Pur non necessariamente dovendosi trovare nel mezzo, cerchiamo di individuare quali sono gli elementi di verità reali intorno a questo incentivo fiscale. Proviamo a definire le caratteristiche dell’Ecobonus del 110%, facendolo con equilibrio e con uno sguardo d’insieme.
Per farlo abbiamo avuto il piacere di intervistare l’Architetto Erika Villamagna, che opera quotidianamente nel settore delle progettazioni e ristrutturazioni. Con lei abbiamo cercato di capire le peculiarità di questo Ecobonus e quali sono i reali effetti che potrebbe avere sul settore edile del nostro Paese.
Qual è la particolarità di questo ecobonus e che lo rende diverso dagli altri?
«Con il Decreto Legge 34 dello scorso 19 maggio, noto con il nome di Decreto Rilancio, è stato istituito il cosiddetto Ecobonus 110%. A differenza delle agevolazioni fiscali in essere prima della presente data, questo Decreto Legge prevede infatti, per alcune categorie di lavori, un’aliquota in termini percentuali molto alta e soprattutto la cessione del credito.
Un’altra novità importante consiste infatti nel fatto che la cessione del credito potrà essere seguita anche per il bonus facciate al 90% oltre che per tutti gli altri interventi edilizi per i quali è prevista la detrazione del 50%, per l’Ecobonus 65% (comprese le vecchie rate non ancora utilizzate) oltre che per gli interventi agevolabili al 110% con il Superbonus»
Qual è la convenienza per un privato di affrontare un lavoro rientrante nell’Ecobonus?
«A mio avviso, è importante specificare che l’Ecobonus 110% nasce e si conferma una grandissima opportunità per macro-interventi che per lo più riguardano i condomini o edifici unifamiliari. La detrazione infatti, nel caso ad esempio di sostituzione impianti esistenti con impianti centralizzati, avviene su spese con un tetto massimo ma moltiplicata per ogni unità immobiliare. In questo modo il privato, come proprietario di una singola unità immobiliare, potrà sicuramente usufruire della detrazione al 110% per gli interventi finalizzati al miglioramento energetico del fabbricato non sempre economici ed anzi abbinare ai macro-interventi anche tutte quelle opere di riqualificazione energetica della singola unità (acquisto e posa in opera di finestre comprensive di infissi, di schermature solari, ecc.»
Anche in virtù della tua esperienza sul campo come architetto, tra gli interventi oggetto dell’ecobonus quali sono i più urgenti per gli immobili presenti nel nostro Paese?
«In Italia, rispetto ad altre nazioni europee, non abbiamo ancora affinato la cultura dell’efficienza energetica. Probabilmente perché nessuno ci ha mai spiegato in modo approfondito quali sono i benefici, in prospettiva, in termini di impatto ambientale ed economici.
È molto frequente infatti vedere vecchie costruzioni con soluzioni precarie di isolamento oppure abitazioni con infissi datati (legno scadente e vetro singolo) riscaldate con vecchissimi impianti di riscaldamento/raffrescamento che devono lavorare con ritmi molto sostenuti per ottenere risultati percettibili.
L’edificio deve essere visto come un organismo dove ogni elemento rappresenta un “organo” che contribuisce al perfetto funzionamento della vita del fabbricato. Ovattare le disfunzioni costruttive con soluzioni puntuali non porterà mai ad un benessere complessivo dell’edificio.
Non esiste una scaletta univoca che rende un intervento oggetto di ecobonus migliore degli altri: ogni edificio ha le sue caratteristiche. Il mio consiglio è di sfruttare questa occasione unica per poter finalmente capire tutte le criticità del fabbricato e fare interventi mirati e combinati per la risoluzione degli stessi»
Questo incentivo fiscale può essere un contributo valido per dare slancio al settore dell’edilizia?
«Assolutamente sì, il settore dell’edilizia ha visto negli ultimi anni un drastico down dovuto a più fattori. Sfruttare queste agevolazioni irripetibili significa rimettere in gioco tutta la forza motrice del settore edilizio, portando nuove dinamiche e sinergie in cui tutti riusciranno ad ottenere benefici. Il settore edilizio è un motore fondamentale per l’Economia del nostro Paese, abbiamo dimostrato di essere amanti e sostenitori della nostra Italia: è finalmente arrivato il momento di ripartire»