Non nominare la parola sanificazione invano. Questo potrebbe e dovrebbe essere uno dei nuovi comandamenti laici da far entrare in vigore. La ragione è che da quando si è iniziato a parlare di Fase 2 dell’emergenza Coronavirus, tutti sono diventati non solo esperti, ma anche operatori autorizzati a eseguire la sanificazione. La realtà è ben diversa e non basta nominare la parola sanificazione perché questa sia eseguita correttamente e a norma di legge.
Cosa troverai in questo articolo:
Cosa dice la legge
Appunto, la legge. Partiamo da qui, perché può essere utile e chiarificatore su cosa si debba intendere innanzitutto con il nominare la parola sanificazione. Viene in nostro aiuto la Legge 82 del 25 gennaio 1994 che, all’articolo 1, lettera e, stabilisce:
“Sono attività di sanificazione quelle che riguardano il complesso di procedimenti e operazioni atti a rendere sani determinati ambienti mediante l’attività di pulizia e/o di disinfezione e/o di disinfestazione ovvero mediante il controllo e il miglioramento delle condizioni del microclima per quanto riguarda la temperatura, l’umidità e la ventilazione”
Di per sé, quindi, la sanificazione che oggi va tanto di moda nominare, indica un’attività articolata finalizzata a “rendere sano” un ambiente. Tecnicamente, quindi, lo scopo delle attività di sanificazione è quello di migliorare le condizioni di un luogo. A questo però bisogna aggiungere quanto presente nel protocollo condiviso per la “regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro”. in questo testo è indicato come la sanificazione periodica debba riguardare i locali, gli ambienti, le postazioni di lavori e anche le aree comuni e di svago, ma anche le “tastiere, schermi touch, mouse con adeguati detergenti”.
Chi deve fare la sanificazione
Altra questione spinosa e complessa è quella che riguarda chi può e deve fare la sanificazione. Questo aspetto non è secondario, considerando anche che ci sono responsabilità legali annesse alla sicurezza nei luoghi di lavoro. A questo proposito la legge, nello specifico il D.M.274/97, stabilisce che ci sono specifici requisiti (tecnici, organizzativi, formativi, finanziari ed economici) che qualificano un’impresa per lo svolgimento delle attività di sanificazione ambientale.
Gli interventi sui climatizzatori
E per quel che riguarda i climatizzatori dell’aria? Qual è la situazione in merito alla sanificazione? Di per sé l’attività di manutenzione dei climatizzatori rientra nei processi di sanificazione, in quanto si occupa di rendere sano l’impianto, rimuovendo tutto ciò che potrebbe essere pericoloso e nocivo. Chi si occupa di sanificazione dei climatizzatori è una ditta specializzata, che ha requisiti legati al dm 37/2008 lettera C, che segue rigidi e specifici protocolli, non la semplice passata di un panno umido o l’applicazione di uno spray su griglie e filtri.
La parola (definitiva?) della Regione Abruzzo
Per quel che riguarda la nostra Regione c’è un’importante presa di posizione sull’argomento. Nelle FAQ sulla sanificazione, a esplicita domanda si risponde in maniera piuttosto chiara, stabilendo che:
“Per sanificazione s’intende esclusivamente l’attività di pulizia, lavaggio, disinfezione/sterilizzazione o sostituzione, da azionare, quali tipologie lavorative, in relazione alla stato di manutenzione e conservazione dell’impianto sulla base di valutazioni del responsabile dello stesso (il responsabile è individuato nella persona che gestisce il locale, lo studio o l’attività), anche per tramite professionisti e/o imprese”.
Entrando più nello specifico si stabilisce che la sanificazione “consiste nella manutenzione già programmata dell’impianto e rientra nella pianificazione temporale già prevista”. A questo proposito si chiarisce che “Il documento di sanificazione (come descritta al comma a) può essere rilasciato dal responsabile dell’impianto anche tramite autocertificazione ai sensi del DPR 445/00”. Con buona pace di tutti coloro che si ostinano a nominare invano la parola sanificazione, ignorandone il significato, l’importanza e il tipo di procedimenti che richiede.